Violetta VI

Progettista
Giulio Cesare Carcano
Anno di progetto
1961
Cantiere di costruzione
Baglietto (Varazze, SV)
Anno di varo
1962
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
9,45 mt
Larghezza massima
1,80 mt
Immersione
1,40 mt
Dislocamento
1.900 kg
Cantiere ultimo restauro
Pezzini (Viareggio, LU)
Anno ultimo restauro
2002
Armamento
Sloop
Classe
5.50 metri SI
Materiale scafo
Legno a fasciame classico
Materiale albero e boma
Legno
Numero velico
I 38

Varazze, 8 Novembre 1961. Gino Alquati, il più noto armatore di 5.50 in perenne battaglia con il suo grande avversario Max Oberti, varca la soglia dei Cantieri Navali Baglietto con in mano un disegno di Giulio Cesare Carcano. Arriva a Varazze direttamente dallo studio del progettista a Mandello sul Lario. In quel periodo Carcano è sulla cresta dell’onda come disegnatore di classi metriche. Gianni Agnelli gli ha appena proposto di intraprendere l’avventura di Coppa America e sa che l’estate successiva partirà con lui e Beppe Croce per vedere le finali fra Gretel e Weatherly. Ma ad Alquati non può dire di no: l’armatore ha già vinto tre Centomiglia con il suo 6 M ed è stato armatore di un 5 M e tre 5.50, tutti usciti dal Cantiere Baglietto. E come Alquati gli chiede, disegna per lui una barca estrema. 
Nella primavera del ’62, la barca è pronta e Alquati forma un equipaggio di grandi esperti con al timone Pino Canessa, una leggenda nei 5.50 con un oro olimpico in tasca. Iniziano i successi: Violetta VI vince nella sua classe la Centomiglia del Garda e arriva seconda assoluta. 
Ma il sogno di Alquati è vincere la Coppa d’Italia. Il suo rivale Oberti l’ha già vinta quattro volte, lui ci ha provato tante volte senza mai riuscirci. Sa che con questa barca può entrare nella storia. Fino agli anni 60, la Coppa d’Italia era un trofeo equivalente ad un mondiale. Il trofeo era nato nei primi del secolo e si era disputato fino alla seconda guerra mondiale sugli 8 M e poi dal 1950 sui 5.50. Barche di ogni paese si sfidavano e il vincitore si portava via la Coppa e il diritto di disputarla nelle acque di casa. Violetta VI vince: Pino Canessa quell’anno è imbattibile, la barca velocissima, i fiocchi di Ratsey impeccabili, la randa di Kenny Watts un’ala.
Violetta VI è stata per 35 anni l’ultima barca italiana a vincere il Trofeo; la Coppa è tornata in Italia solo nel 1997. 
Altre regate, altre vittorie, poi piano piano le tracce si perdono, i documenti si fanno più rari. Sono gli anni del boom della vetroresina, per Violetta VI c’è sempre meno posto nei porticcioli del Garda. 
Nel 1983 viene lasciata al Cantiere Pezzini e dimenticata. E’ grazie all’amore e professionalità di questo cantiere che la nuova vita di Violetta VI riprende nel 2002.

Racconta Alessandro Baldi: “Cominciammo a togliere venti anni di accumulo di polvere e ragnatele, trovammo uno scatolone con tutta l’attrezzatura mangiata dall’ossido e un albero appeso ad un soffitto da tempo immemorabile. E’ iniziato così un nuovo ciclo: togliere il bulbo, ispezionare, riparare, ricromare, ricostruire, rimontare. Ma sopratutto studiare, cercare negli archivi, scrivere ai circoli velici, ai giornali. Ripensare a come era la barca in origine fino ad andare a ritrovare i fori vecchi delle viti in coperta, rimetterci sopra i pezzi, lisciare, ricostruire”. Due anni di restauro che hanno visto rinascere una barca costruita per vincere. Il fasciame è in cedro del libano con ordinate di frassino. Albero, boma e tangone sono di spruce. L’attrezzatura di coperta è in gran parte composta da pezzi unici di fusione. Le vele sono state realizzate a Cowes da Ratsey & Lapthorn e in Massachussets da Kenneth Watts. La barca regata ancora con le sue vele originali. 
Al suo varo all’Argentario nel 2004, Violetta VI torna in acqua dopo quasi 25 anni. Doug Peterson, che per una curiosa coincidenza è presente con Olin Stephens, commenta: “Carcano is a genious”. Progettista della Moto Guzzi e creatore di motociclette mitiche come il Falcone e la V7, Giulio Cesare Carcano ha disegnato 5.50 Stazza Internazionale che hanno fatto la storia di questa classe, nella quale ha regatato per molti anni giungendo terzo ai Mondiali. Ci ha lasciati nel settembre 2005 all’età di 94 anni.

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Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Iscrizione Vele Storiche a Punta Ala

Per partecipare solo a Vele Storiche a Punta Ala è prevista una quota di iscrizione di 200€ fino a 12 mt e 300€ per le imbarcazioni di lunghezza superiore.

Avendo un numero limitato di posti barca, questo evento potrà accogliere le prime 15 barche che avranno completato le procedure di iscrizione.

Le iscrizioni verranno chiuse il 12 maggio.

Ogni richiesta successiva a questa data sarà sottoposta all’insindacabile giudizio degli organizzatori.

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La quota deve essere versata, contestualmente all’iscrizione, a mezzo bonifico bancario intestato a:
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Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.

Iscrizione Capraia Sail Rally e Vele Storiche a Punta Ala 2025

Capraia Sail Rally e Vele Storiche a Punta Ala

Quota di iscrizione 400€ fino a 12 mt, 500€ fino a 18 mt, 600€ oltre 18 mt.

Per estendere la partecipazione a Vele Storiche a Punta Ala, evento collegato al Capraia Sail Rally, oltre alla quota di iscrizione, è previsto un supplemento di 200€, ridotto a 100€ per i soci VSV.

Vele Storiche a Punta Ala

Per partecipare solo al primo Raduno Vele Storiche a Punta Ala è prevista una quota di iscrizione di 200€ fino a 12 mt e 300€ per le imbarcazioni di lunghezza superiore.

Avendo per questa prima edizione di Vele Storiche a Punta Ala un numero limitato di posti barca, questo evento potrà accogliere le prime 15 barche che avranno completato le procedure di iscrizione.

Per entrambe le manifestazioni le iscrizioni verranno chiuse il 12 maggio.

Ogni richiesta successiva a questa data sarà sottoposta all’insindacabile giudizio degli organizzatori.

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La quota deve essere versata, contestualmente all’iscrizione, a mezzo bonifico bancario intestato a:
Vele Storiche Viareggio
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