La storia di Alcor inizia per volere di un ammiraglio francese che la fece costruire per il suo “buon ritiro” interamente su misura con pregevoli intarsi e decori ad abbellire il suo interno. Forte e robusta questa barca si presenta ampiamente “insartiata” per lo scopo di essere pronta per la navigazione oceanica che gli attuali proprietari preparano piano piano per un futuro sogno da realizzare.
Venne utilizzata dal suo primo armatore per circa 25 anni come “rifugio”, per finire abbandonata alla sua scomparsa per ben 19 anni in acqua a Juan les Pins.
Nel 2008 una famiglia di Livorno amante del legno, sotto la direzione e le mani sapienti di esperti carpentieri, la fa risorgere a nuova vita.
Dopo avere ridato ad Alcor il giusto aspetto l’armatore se ne separa suo malincuore nel settembre 2016, anno in cui passa di mano per essere ulteriormente abbellita e perfezionata.
Nonostante l’imbarcazione mantenga inalterate le proprie caratteristiche distintive riportate agli antichi splendori, è dotata di moderne tecnologie e di confort e, pur avendo dimensioni contenute, Alcor si presta sia per brevi escursioni che per lunghe crociere.
Un aneddoto: ancora oggi dopo numerosi anni, rispettosi delle tradizioni e dello spirito della barca, gli attuali proprietari rispettano e mantengono il posto di alloggiamento dedicato alla pipa del primo capitano (l’ammiraglio francese di cui stanno cercando di trovare notizie e informazioni).