Birbona

Progettista
Andrea Vallicelli, Petronio & Pecarich
Anno di progetto
1979
Anno di varo
1980
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
10,30 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
9,00 mt
Dislocamento
4.200 kg
Armamento
Sloop
Classe
3/4 tonner
Materiale scafo
Legno lamellare
Superficie velica
51,64 mq
Numero velico
ITA-8973

Il progetto di questo sloop ¾ ton adatto tanto alle regate che alla crociera venne commissionato nel 1979 da un armatore italo-svizzero ad Andrea Vallicelli. La costruzione venne assegnata al cantiere triestino Petronio & Pecarich Costruzioni Meccaniche D’Apollonio di Trieste. L’armamento velico venne progettato da Paul Elvstroem che partecipò alle prove in mare e, all’inizio, timonò la barca in regata.
Venne varata il 12 marzo 1980 a Trieste col nome Birba che poco tempo dopo venne cambiato in Birbona. Rimase in possesso del primo armatore per circa vent’anni, sempre di base a Portofino. Successivamente passò di mano tra diversi proprietari e nel marzo 2010 venne acquistato dall’attuale armatore che, dopo quattro mesi di lavori, l’ha riportata ai livelli originali mantenendo inalterati tutti gli elementi progettuali e costruttivi, in particolare per quanto relativo allo scafo, alle sovrastrutture e all’armamento velico.
Birbona è uno sloop armato a 7/8 con due coppie di sartie in tondino da 6 mm e crocette non acquartierate, paterazzo e sartie volanti strutturali.

Lo scafo è in lamellare di mogano incrociato su tre strati da 10 mm ciascuno incollati con colla rossa. Ordinate e madieri sono in acacia lamellare e laripan rinforzati in acciaio.
Oltre che esser priva di panchette nel pozzetto la costruzione non ha falchetta per tutta la lunghezza del ponte di coperta, fatto questo che consente di “scaricare” le onde senza che l’acqua invada il pozzetto. Notevole la capacità auto-svuotante del pozzetto dovuta al fatto che in assenza di ombrinali gli eventuali imbarchi d’acqua sono esauriti direttamente dalle aperture di poppa.
Nella primavera del 2010 l’opera viva, la pinna di deriva e la pala del timone sono stati riportati a legno, trattati e pitturati insieme a tutta l’opera morta, alla coperta ed alle sovrastrutture. E’ stata fatta una verifica e ristrutturazione dell’albero con la sostituzione delle principali manovre dormienti e correnti sono stati sostituiti i due sensori a scafo dell’ecoscandaglio e quello del log.
E’ stato inoltre installato un nuovo motore.
Dopo 35 anni dal varo lo scafo, le strutture dello scafo e le principali componenti dell’attrezzatura sono in uno stato di conservazione tale da non richiedere altro che una manutenzione ordinaria. I piani di costruzione completi, quello dei legni, di coperta e dell’armamento velico sono in possesso dell’attuale armatore.
Ha navigato per circa 12.000 miglia.

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