Questo ketch si ispira a un progetto precedente al conflitto mondiale, rielaborato da Bruno Veronese e dall’ing. Castellini del Cantiere di Recco, dove viene costruito nell’immediato dopoguerra. Testimonianze orali e fotografie fanno datare il varo al 1947.
L’opera viva fu costruita in quercia di Tizzano, bosco ligure noto per la particolare lunghezza e robustezza dei corsi di fasciame ricavabili dai tronchi delle sue querce. L’opera morta è stata realizzata in pino marittimo, gli interni in ciliegio. Lavori di restauro effettuati negli anni 90 hanno portato alla ricostruzione del ponte in teck e degli alberi in Douglas.
Dileguatosi il suo primo committente – un banchiere francese – la barca rimase per qualche tempo in attesa di un acquirente e venne poi comprata dal conte Giorgini di Firenze, che la battezzò Donna Michela. Nei primi anni 60 viene ceduta all’Istituto Nautico di Carloforte, in Sardegna, diventandone nave scuola intitolata al Comandante Lipari, fondatore dell’Istituto nel 1906.
Nel ’91 viene acquistata dall’attuale armatore che ne commissiona al Cantiere del Carlo di Viareggio il completo restauro, al fine di riportarla il più possibile vicina al progetto originale.
Investita nel ’95 da una fortissima burrasca durante una traversata tra la Sicilia e le coste Nord Est della Sardegna, è vittima di disalberamento. Fa quindi ritorno a Viareggio, sua attuale sede, dove – ad opera di Attilio Pezzini – vengono ricostruiti i due alberi e ripristinata tutta l’attrezzatura.
Nel 2016 un nuovo armatore toscano acquista il bel ketch viareggino e nel 2018 Capitan Lipari si trasferisce a Fiumicino dove effettua un nuovo restauro.
Tra aprile 2018 e giugno 2019 l’imbarcazione è stata sottoposta ad un restauro completo alla Tecnomar di Fiumicino sotto l’attenta supervisione dell’ing, Stefano Rossi, di cui gli elementi salienti sono: bonifica di fasciame e strutture con la sostituzione di ogni tavola ammalorata, sostituzione di tutti i madieri metallici e dei perni della zavorra, ricostruzione del timone, sostituzione del vecchio motore con due nuovi Yanmar e la realizzazione di una funzionale sala macchine.
La sostituzione e riposizionamento di impianti idraulici ed elettrici, assieme alla realizzazione di tutte le casse in materiale plastico ha permesso di riportare l’imbarcazione all’assetto originale. Il piano di coperta è stato modificato con la realizzazione di un funzionale pozzetto.