Costruita a Venezia dal maestro d’ascia Sergio Ciriotto nel 1963, come documenta una dichiarazione al Registro Italiano Navale fu probabilmente chiamata Jadran, nome che appare nell’originale del certificato di stazza datato 1969. Da ua trentina di anni porta il nome Suhaily.
Il primo armatore risulta essere Ignazio Samperi, nel 1963 primo presidente del Circolo Nautico Santa Margherita di Caorle, fondatore della famosa regata “500×2”. Numerosi passaggi di proprietà portano la barca a iscriversi alla fine degli anni 80 ai “Venturieri” di Chioggia e a essere poi tresferita in Toscana.
Appartenuta anche al rimessaggio in Bocca d’Arno, Suhaily fu acquistata da un ragazzo che, dopo molti lavori di manutenzione, intraprese un viaggio con il padre e la fidanzata durato cinque anni, durante i quali vissero alle Canarie e a Capo Verde e arrivarono fino in Senegal.
Necessitando di alcuni lavori urgenti, la barca fu imbarcata e riportata a Livorno in un rimessaggio del Calambrone che la compra ma non ne porta a termine il refitting.
E’ l’attuale armatore che, con l’aiuto della fidanzata, immolando per due anni ogni fine settimana, la rimette in condizione di navigare. Viene riportata a legno l’opera viva e parte dell’opera morta, lo scafo viene calafatato e verniciato. L’impianto elettrico è rimesso a nuovo Ie il salpancora manuale sostituito con uno elettrico usato.
Suhaily è ormeggiata a Viareggio dove la coppia di armatori la raggiunge ogni fine settimana, continuando pazientemente a curarne le rifiniture del restauro e la manutenzione.
E chissà forse un giorno l’albero in spruce originale ritroverà il suo posto.