Nordlys

Progettista
Colin Archer
Anno di progetto
1893
Cantiere di costruzione
Werft Lyngor (Norvegia)
Anno di varo
1915
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
16,50 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
12,85 mt
Larghezza massima
4,65 mt
Dislocamento
30.000 kg
Armamento
Ketch aurico
Materiale scafo
Legno a fasciame classico
Materiale albero e boma
Legno
Club o associazione di appartenenza
Club Nautico Versilia

Verso la fine del secolo XIX la flotta peschereccia norvegese subiva gravi perdite di mezzi e di uomini a causa di tempeste particolarmente violente. I pescatori lavoravano su barche a remi davanti a scogliere inaccessibili, in un clima particolarmente ostile per il freddo e lo stato del mare. Le barche di soccorso erano ancora impostate come le navi vichinghe, con propulsione a remi, le quali erano oramai inadatte al salvataggio dei pescatori. La Società Norvegese per lo Sviluppo della Pesca dette incarico all’architetto di origine scozzese Colin Archer di studiare delle modifiche alle imbarcazioni di soccorso in uso, in modo che queste, mantenendo le caratteristiche tradizionali, fossero assolutamente affidabili.

Colin Archer mantenne le linee vichinghe, ma totalmente modificate secondo le caratteristiche dei cutter piloti inglesi, considerate a quel tempo le imbarcazioni più affidabili. Abbandonò la propulsione a remi, costruì barche con bordo libero molto alto, mantenendo tuttavia la tradizionale poppa a canoa vichinga, considerata più affidabile con mare tempestoso. La zavorra era prevalentemente esterna. In pratica queste imbarcazioni dovevano pattugliare le coste, stare sempre in mare nelle peggiori stagioni dell’anno, per salvare le imbarcazioni dei pescatori che, per i colpi di mare e di vento, non riuscivano a remi a riguadagnare la costa. Per rimorchiare le barche in difficoltà erano così dotate in coperta di quattro grosse bitte.

Dal nome del progettista, questo tipo di barche sicurissime si chiamarono Colin Archer.
I Colin Archer erano armati a yawl, con una mezzana piuttosto grande. La randa non era inferita sul boma, per poterla ammainare rapidamente imbrogliandola sotto il picco, allo scopo di fermare rapidamente la barca. Il fiocco esterno era senza strallo. Ovviamente dovevano poter risalire il vento, visto che l’unico mezzo di propulsione era la vela. La lunghezza era intorno ai 14 m, la larghezza circa 5, e pescavano circa 2,3 m.: il peso intorno alle 30 tonnellate.

La prima imbarcazione, denominata RS1 Colin Archer, fu costruita nel 1892 ed ebbe subito risultati clamorosi con il salvataggio di numerosi marinari. Colin Archer divenne così un mito e le sue imbarcazioni, utilizzate anche come pilotine, hanno fatto storia. RS1 è andato in pensione dopo 40 anni di glorioso servizio portando con sé un record impressionante: 67 imbarcazioni salvate per un totale di 236 persone, 1522 velieri assistiti in mare, per un totale di 4.500 persone di equipaggio. E’ stato acquistato negli anni ’70 in condizioni disastrose dal Museo Marittimo Norvegese, che lo ha completamente restaurato. Dal 1892 ad oggi sono stati costruiti centinaia di Colin Archer.

Nel 1893 Colin Archer costruì il Fram, un’imbarcazione di circa 40 m con fasciame da rompighiaccio, che servì per varie esplorazioni polari. Con il Fram l’esploratore norvegese Amundsen raggiunse per primo nel 1911 il Polo Sud, precedendo di poche settimane l’esploratore inglese Scott, che perì con i suoi uomini nel viaggio di ritorno. Oggi il Fram si trova in un museo, costruito appositamente per lui, su un’isoletta davanti ad Oslo.

Nordlys è un Colin Archer. Le notizie sulle sue origini e sulla sua storia non sono molte: sappiamo che negli anni 70 si chiamava Telstar, poi Sathya Sai Ram ed era di base a Tarvemunde, nel nord della Germania. Lì lo acquisto Eugenio Wolk nel 1976, immatricolandolo sotto bandiera svizzera con porto di armamento a Basilea.

La barca è stata acquistata da Eugenio Wolk, deceduto circa dieci anni fa. Eugenio Wolk è stato un personaggio molto particolare. Era nato nel 1914 in Russia da nobile famiglia imparentata con gli zar e da bambino, al momento della rivoluzione bolcevica, è fuggito in maniera avventurosa con i suoi parenti. E’ arrivato in Italia dove ha fatto il militare all’Accademia di Livorno e dove si è laureato in ingegneria navale. Comandante di un gruppo speciale degli incursori della Marina Italiana denominati “Uomini Gamma”, che aveva sede a Bocca di Serchio, nella zona di Viareggio, ha partecipato durante l’ultimo conflitto mondiale a molte azioni di guerra, ottenendo vari riconoscimenti.

Abile marinaio, con tanta passione per il mare, Eugenio Wolk era innamorato dei Colin Archer e di questa barca in particolare, che è andato a prendersi in Germania portandola personalmente via mare a Viareggio, diventata il suo porto di stazionamento, mentre quello di armamento era Basilea, avendo nel frattempo Wolk ottenuto la cittadinanza svizzera.

Su Nordlys la manutenzione ed i lavori sono sempre stati affidati – tanto da Wolk che dall’attuale proprietario – al Cantiere Giuseppe Tomei di Viareggio. La barca si trova tuttora a Viareggio, al Club Nautico Versilia.

I dati che raccogliamo (cookie) ci permettono di capire come utilizzi il nostro sito, quali informazioni ti potrebbero interessare e cosa possiamo migliorare per rendere più coinvolgente la tua esperienza di navigazione.

Possiamo raccogliere e utilizzare i dati per offrirti un'esperienza personalizzata?

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookie. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie ci permettono di contare le visite e le sorgenti di traffico per poter migliorare le prestazioni del nostro sito web.

Google Analytics
Monitoriamo in forma anonimizzata gli accessi a questo sito.
  • _ga

Rifiuta tutti i servizi
Salva
Accetta tutti i servizi
Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Dichiarazione di responsabilità

Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.