Kipawa

Progettista
Christian Jensen
Anno di progetto
1937
Cantiere di costruzione
A/S Soon Slip-Son (Oslo, Norvegia)
Anno di varo
1938
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
16,40 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
16,40 mt
Larghezza massima
3,36 mt
Dislocamento
12.700 kg
Armamento
Sloop
Classe
10 metri SI
Materiale scafo
Legno a fasciame classico
Superficie velica
120,00 mq
Motorizzazione
40 hp
Numero velico
F 24

Kipawa è un gentlemen racer della classe nazionale norvegese dei 10 Metri al galleggiamento e 16,40 m di lunghezza fuori tutto, derivata dalla formula del 10 M Stazza Internazionale. Fu progettata da Christian Jensen nel 1937 e costruita nel 1938 nel cantiere A/S Soon Slip di Son a SE di Oslo, col numero di costruzione 433.

Il progetto nacque dalla richiesta di Halfdan Hansen di migliorare le caratteristiche della sua barca precedente costruita dallo stesso Jensen quattro anni prima: il 9 M S.I. Tamara IX, oggi di proprietà di Doug Peterson e ristrutturata nel 2000 dal Cantiere Navale dell’Argentario. La nuova Tamara X doveva essere più grande e abitabile, veloce in regata e confortevole per brevi crociere. Le specifiche portarono alla progettazione di una barca molto simile a un 10 M di S.I. ma adatta, per la presenza di un motore e di maggiori comfort, alla crociera. Il carisma e l’autorevolezza nautica di Hansen – a quei tempi commodoro del prestigioso KNS, il Real Yacht Club di Oslo, vincitore di numerosissime regate, tre volte medaglia olimpica nella vela – portarono altri quattro yachtsman norvegesi a decidere di adottare lo stesso progetto per la costruzione di loro yacht. Tra questi, Severine Skougaard ne fece costruire addirittura due: Gannet II e Gannet III. Queste imbarcazioni, per le quali venne coniata in Norvegia la denominazione di gentlemen 10 metres racers, costituirono all’epoca un raro esempio di sindacato d’acquisto e vennero tutte stazzate nella classe 10M, contraddistinta dalla lettera F sulle vele, e furono: Tamara X (F20) di Halfdan Hansen; Gannet II (F21) e Gannet III (F25) di L. Severin Skougaard; If III (F22) di Halvdan Ditlev-Simonsen; Gratia (F23) di T. Dannevig; Kipawa(F24) di C.B. Thorne Fredrikstad.Ad eccezione di quest’ultima, iscritta nei registri navali dell’epoca con bandiera canadese, tutte le altre imbarcazioni vennero varate per armatori residenti a Oslo.

Quando nell’aprile 2003 Kipawa è giunta al cantiere Tecnomar di Fiumicino per i lavori di restauro pochissime erano le notizie in grado di ricostruire la storia delle sue navigazioni, mentre fruttuose e fortunate ricerche in Norvegia e in Germania hanno consentito di acquisire importanti informazioni e parte dei piani originali della barca. Precedenti rifacimenti e interventi a seguito di un affondamento a Stromboli nel ‘95 avevano reso la barca strutturalmente inadeguata ed esteticamente inaccettabile.

La struttura dello scafo è stata ripristinata grazie alla sostituzione di buona parte delle sottili ordinate flessibili in frassino – che i carpentieri della Tecnomar hanno piegato a vapore, come in origine – e del rifacimento dei madieri in legno alternati a quelli in acciaio come da piani originali. Sostituite la tavola di cinta, il trincarino e quasi tutte le tavole di fasciame, il maestro d’ascia Giorgio Rossi ha costruito un meraviglioso ponte in teak su una sottile struttura realizzata con strati del migliore compensato marino. L’albero è stato costruito in Silver Spruce dal cantiere Lavazza, rinomato nel mondo come il miglior costruttore di alberi in legno per barche di classe metrica.

Sulla barca, modificata profondamente negli anni, restavano poche tracce degli interni d’origine dei quali sono stati fortunatamente ritrovati i piani originali, tra i pochissimi disegni di Jensen a oggi esistenti. Infatti, prima di morire nel 1946, questo grandissimo architetto dette alle fiamme in una crisi di follia il suo archivio di oltre 300 progetti di barche. Grazie a questo prezioso ritrovamento, il cantiere è stato capace di ricostruire dei semplici ma eleganti interni in mogano come quelli progettati nel 1937.

Kipawa è scesa di nuovo in mare il 3 aprile 2006 e nello stesso anno ha partecipato alla Settimana Velica dell’Argentario 2006, al Raduno Sulla Rotta di Imperia, alle Vele d’Epoca di Imperia, dove si è classificata seconda di classe dietro al Cotton Blossom di Dennis Conner, e al II Raduno Vele Storiche Viareggio, dove si è aggiudicata la vittoria overall in tempo reale. Nel marzo 2007 Kipawa è stata premiata a Venezia con il Yacht Digest Award 2006 per il miglior restauro e negli anni successivi ha continuato a ottenere successi.

Dopo alcuni anni di assenza dai campi di regata, Kipawa è stata acquistata da un armatore tedesco che ha commissionato al cantiere Tecnomar un accurato controllo strutturale dopo le impegnative stagioni agonistiche e un restauro estetico che ha riportato il colore dello scafo al bianco originario.

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Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

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Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.