Grel

Progettista
Franco Anselmi Boretti
Anno di progetto
1967
Anno di varo
1968
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
14,20 mt
Larghezza massima
4,00 mt
Materiale scafo
Legno a fasciame classico

Questo yacht appartiene ancor oggi alla stessa famiglia che lo commissionò nel 1968, proprietaria del Cantiere Argo – attivo da due secoli nella realizzazione di bastimenti, yacht (Rorqual, Argo) e successivamente nel restauro di barche d’epoca – Agneta, Capricia, F-100, Orion, Anitella, Entheara, Lady Real, Jalesa-Galashiel, Reginella… – fino al 1990.

Il progettista Anselmi-Boretti, tra gli italiani più accreditati e prolifici del periodo – tra le sue imbarcazioni Salima per l’Aga Khan, Barbarossa, Star 22, Namar, Tabù – collaborava dallo studio di Portovenere con cantieri come Sangermani, noti per i loro cruiser e racer di legno.
Anselmi fu contattato dall’armatore che richiedeva un prototipo di yacht da diporto, per la successiva costruzione di 10 esemplari – ipotizzata nei documenti originali e non realizzata – nel quale osò un profilo della chiglia rivoluzionario ed estremamente veloce nelle andature portanti, presente solo nella gemella di Grel, – con flush deck ed allestimento da regata – e di cui si sono perse le tracce negli anni.
E’ molto interessante studiare le originali modifiche volute dall’armatore in fase di costruzione rispetto al progetto originale, soprattutto nella disposizione degli interni, esaminando le fotografie d’epoca ed i racconti del protagonista, testimone di un modo di fare yachting esclusivo ed oggi inusuale.

Durante la prima metà degli anni Ottanta, Grel subì un restauro radicale sotto l’egida del capocantiere dell’Argo, il designer Gino Solari di Chiavari, che la riportò in parte alla filosofia progettuale originaria. Negli anni vennero effettuati diversi interventi, sempre scrupolosi e filologicamente corretti, a testimonianza del fatto che Grel è una “barca di famiglia” sempre viva, che naviga realmente e non un mero oggetto da museo. A Le Grazie esistono ancora alcuni dei mastri d’ascia – tra i pochissimi ancora attivi in Italia – che parteciparono alla costruzione di Grel. Tra loro il veterano Sergio Bello, capocantiere dell’Argo negli anni Settanta, depositario di una tradizione antichissima e in via d’estinzione.

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Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Dichiarazione di responsabilità

Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.