Albelimar III

Progettista
Carlo Sciarrelli
Anno di progetto
1975
Cantiere di costruzione
Pla.Ver. (Zingonia, BG)
Anno di varo
1977
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
15,05 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
14,00 mt
Larghezza massima
4,00 mt
Immersione
2,20 mt
Dislocamento
19.000 kg
Certificato di stazza
IRC
Cantiere ultimo restauro
Comar Service Marina (Fiumara, RM)
Anno ultimo restauro
2015
Armamento
Schooner Marconi
Classe
IOR
Materiale scafo
Vetroresina
Materiale albero e boma
Alluminio
Motorizzazione
Iveco Lombardini 60 cv
Bandiera
Polonia
Club o associazione di appartenenza
Circolo Velico Fiumicino

Alberimar III è una goletta di strallo di 50′ progettata nel 1975 da uno dei massimi progettisti italiani, Carlo Sciarrelli. Fa parte della piccola serie “Scia 50” prodotta dal cantiere Pla.Ver. di Zingonia (BG). Il suo primo armatore, un signore toscano la fece finire in proprio e le diede il nome di Dragonera. Risulta che abbia fatto un giro del mondo, del quale ora si sta cercando di ricostruire la storia.

Nell’arco della sua vita, fece base per molti anni in Toscana e Costa Azzurra, durante questo periodo, cambiò proprietà un altro paio di volte, e passò dalla prima iscrizione presso la Capitaneria di Livorno all’iscrizione successiva presso la Capitaneria di Napoli nel 2002. Durante il periodo “napoletano”, fu sostituito il motore con uno più moderno e potente ed ha continuato ad essere utilizzata per crociere nel mediterraneo. Purtroppo vicissitudini dell’ultimo armatore, la portano lentamente ad una lunga inattività ed a essere trascurata, comincia cosi la sua forzata sosta nella darsena del porto di Santa Lucia a Napoli. Nel 2013, durante le regate di barche d’epoca che si effettuano annualmente a Napoli, organizzate dal Circolo Savoia, nel girovagare per banchine, viene notata da colui che poi sarebbe diventato l’attuale armatore. Ha un’aria “impolverata” e l’unica cosa che la ravviva, è una bellissima buganvillea fiorita, che le fa sfondo e la sovrasta fuoriuscendo dal muraglione della darsena. Fatta qualche domanda in giro, viene a galla la storia dell’abbandono. Terminate le regate, rientrati a casa, con Albelimar II, ex Loki, (un 6m S.I. del 1946 di Baglietto), passata l’estate, piano piano, torna a farsi viva quell’immagine della barca incorniciata dalla buganvillea, fino a quando prima del Natale non si concretizza il cambio di proprietà. A questo punto comincia la spola tra Roma e Napoli per rendere nuovamente navigante Dragonera.

Nel dicembre successivo, non dopo aver tolto la lussureggiante vegetazione formatasi in almeno 4 anni di permanenza all’ormeggio, e dopo alcune riparazioni indispensabili alla navigazione, in una piovosa giornata di dicembre, l’imbarcazione è partita per il suo nuovo porto di armamento. Dopo due giorni di navigazione, non senza qualche patema d’animo, ha raggiunto Fiumara Grande a Fiumicino, dove è stata messa in secco per iniziare i primi lavori di restauro. Nel frattempo Dragonera cambia nome e diventa Albelimar III.
Nella primavera del 2014 viene nuovamente varata e da allora è tornata a navigare con soddisfazione nel Mediterraneo, con un equipaggio familiare casalingo, nato e cresciuto a bordo delle Albelimar precedenti.

I dati che raccogliamo (cookie) ci permettono di capire come utilizzi il nostro sito, quali informazioni ti potrebbero interessare e cosa possiamo migliorare per rendere più coinvolgente la tua esperienza di navigazione.

Possiamo raccogliere e utilizzare i dati per offrirti un'esperienza personalizzata?

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookie. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie ci permettono di contare le visite e le sorgenti di traffico per poter migliorare le prestazioni del nostro sito web.

Google Analytics
Monitoriamo in forma anonimizzata gli accessi a questo sito.
  • _ga

Rifiuta tutti i servizi
Salva
Accetta tutti i servizi
Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Dichiarazione di responsabilità

Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.