Nuvola

Progettista
Sparkman & Stephens
Cantiere di costruzione
Benello (Livorno)
Anno di varo
1970
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
10,97 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
10,97 mt
Larghezza massima
2,95 mt
Immersione
1,93 mt
Dislocamento
7.500 kg
Armamento
Sloop
Materiale scafo
Vetroresina
Superficie velica
50,00 mq

Nuvola appartiene alla classe Gaia costruita dal 1965 al 1970 dal cantiere navale Benello di Livorno, famosissimo all’epoca e che poi con varie evoluzioni ha dato luogo all’attuale cantiere navale Solaris Yacht.
Si tratta del famoso disegno n. 1710 di Sparkman & Stephens del 1961, poi modificato nella versione con timone separato e skeg nel gennaio 1966. Di questo disegno di Stephens nel mondo ne sono stati realizzati oltre un centinaio di esemplari, perché oltre a 30 Gaia su questo disegno è stato realizzato lo Swan 36 in circa 60 esemplari che è stata la prima barca con la quale la Nautor nel 1967 iniziò la sua attività cantieristica in Finlandia, e il famoso One-Tonner Cybele costruito in legno in Francia che fece un terzo ad una One Ton Cup. 

I primi Gaia erano a chiglia lunga e tra essi il famoso Asteria II che ha partecipato alla prima riedizione della ObServer Race intorno al mondo arrivando quinto, senza alcuna avaria o rovesciamento, ma che nella seconda edizione, purtroppo, è affondato al largo di Capo di Buona Speranza mentre era in seconda posizione, urtando contro un container.
La caratteristica fondamentale dei Gaia è di essere stati realizzati con lo scafo in composito, con una fibra di airex tra i due strati di vetroresina, che era una tecnologia avanzatissima nella seconda metà deli anni ’60, e che il cantiere Benello ha poi replicato su i C&C e su i Freya. Quindi, il rapporto dislocamento zavorra in piombo dei Gaia è ben superiore al 50%, in quanto si ha una zavorra di 3.750 chili su un peso totale inferiore alle 7 tonnellate, e quindi la percentuale di zavorra, rispetto al peso, è ancora superiore a quella dello Swan 36 costruito in vetroresina ordinaria.

Nuvola ha come caratteristica di essere l’unico Gaia (è il 28° della serie) col timone a ruota realizzato dallo stesso cantiere navale Benello all’atto della costruzione nel 1970. All’epoca il Gaia costava oltre 15 milioni di lire, il valore di un appartamento. In origine si chiamava Gipsy, col primo proprietario dal 1970 al 1979 e il suo porto di armamento era Livorno. Dal 1979 a oggi è dello stesso proprietario che vi ha regatato a lungo in tutte le fasi dello IOR e poi nei primi anni dell’IMS-ORC, conquistando sempre ottimi piazzamenti nelle varie edizioni della Coppa Carnevale, ma, soprattutto, con importantissimi piazzamenti alla Coppa Italia per le barche di serie nel 1986 e nel 1987 che si svolgeva a Punta Ala.
Attualmente è stata ripristinata la velatura originale in dacron a ferzi orizzontali come all’origine, mentre il motore, che era un Volvo Penta MD2 da 15 cv è stato sostituito nel 2000 con uno Yanmar 3 cilindri da 23 cv, il cui peso è inferiore di un centinaio di chili.
Per il resto il Nuvola è stato mantenuto in condizioni originali.

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Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Dichiarazione di responsabilità

Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.