Estella

Progettista
Ricus van de Stadt
Anno di progetto
1945
Cantiere di costruzione
Lino Puia (Pola, Croazia)
Anno di varo
1946
Lunghezza dello scafo (LOD/LOH)
15,00 mt
Lunghezza in coperta (LOD)
13,70 mt
Larghezza massima
3,80 mt
Immersione
2,40 mt
Dislocamento
20.000 kg
Cantiere ultimo restauro
Cantiere Navale Francesco Del Carlo (Viareggio, LU)
Anno ultimo restauro
2021
Armamento
Ketch Marconi
Materiale scafo
Legno a fasciame classico
Materiale albero e boma
Legno
Motorizzazione
Diesel 80 hp
Bandiera
Italia
Club o associazione di appartenenza
Club Nautico Versilia - Vele Storiche Viareggio

Estella fu varata a Pola nel 1946, nel cantiere del maestro d’ascia Lino Puia presso la sede della storica Società Nautica Pietas Jiulia, con l’aiuto di maestranze provenienti dal cantiere navale Scoglio Olivi.
Il disegno è del grande progettista olandese Ricus va de Stadt. La barca, dotata di ottime qualità marine, fu costruita in larice su strutture di rovere, come molte imbarcazioni realizzate in Istria e nel Nord Est italiano.
Sul ponte il Pitch Pine originario venne successivamente sostituito dal teak, più duraturo nel nostro clima.

I primi armatori erano appassionati di canottaggio e per sfuggire al regime jugoslavo del Maresciallo Tito, Estella fu utilizzata per scappare da Pola con a bordo l’atleta e allenatore Bruno Puia, fratello di Lino, che riuscì a imbarcare alcuni scafi da canottaggio per evitare che venissero distrutti. Approdati a Pesaro, successivamente se ne perdono le tracce.

Nei primi anni 50 si trova a Genova al porticciolo Duca degli Abruzzi, dove – in un evento straordinario – affonda in banchina. Riportata a galla, nel 1963-64 partecipa a regate che si corrono sotto il regolamento RORC. È iscritta al YC Tigullio ed è di proprietà della famiglia Barbini di Milano. Alla fine degli anni 60 la troviamo prima a La Spezia, trascurata per alcuni anni, e poi, nei primi anni 70, ad Anzio.

Di proprietà di Carlo Belenghi, noto skipper professionista negli anni 80, la barca naviga dalla Costa Azzurra alla Turchia, dalla Grecia alle Eolie, spesso con a bordo gli allievi dell’Associazione I Venturieri di Chioggia, e inizia a partecipare ai primi raduni di vele d’Epoca organizzati in seguito alla nascita nel 1982 dell’Associazione Italiana Vele D’Epoca.
Nel 1994 l’attuale armatore la vede a Viareggio in vendita e si innamora a prima vista: la barca dei suoi sogni!
Nel 1996 sottopone Estella a una ristrutturazione e a un completo restauro presso il Cantiere Francesco del Carlo a Viareggio.
Tra l’inverno e la primavera 2010 torna nello stesso cantiere per una vasta operazione di controllo e manutenzione straordinaria e, nel 2017, per una nuova sessione di importanti lavori, tra cui: riverniciata totale degli alberi, galvanizzata e pittura alle ferramenta, gommatura della coperta, pitture e vernici.
Tra l’inverno 2020 e la primavera 2021, in pieno dramma della Pandemia di Covid 19, gli armatori di Estella danno un magnifico esempio di fiducia e speranza nella ripresa generale ed in un futuro migliore, ordinando al Cantiere Del Carlo una nuova vastissima operazione di restauro. Viene sostituito oltre il 30% delle tavole di fasciame in mogano, soprattutto nell’opera morta, e questo importante lavoro viene seguito da un ciclo totale di pittura e tutte le vernici.
Bellissima, Estella è tornata in mare i primi di maggio 2021.

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Informativa art. 1 co. 125-129
Legge 04/08/2017 n° 124

Soggetto erogante: Regione Toscana

Contributo ricevuto: € 704

Causale: contributo fondo perduto

Progetto: sostegno eventi sportivi

Anno erogazione: 2022

Totali: € 704

Dichiarazione di responsabilità

Ogni yacht, sotto la sua esclusiva responsabilità, decide se prendere o no la partenza, o se restare in gara.

I concorrenti partecipano alla regata e alla parata a loro rischio e pericolo e sotto la loro responsabilità a tutti gli effetti.

Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per i danni che potrebbero subire le persone o le cose, sia a terra che in mare, in conseguenza della partecipazione alla manifestazione.

Si rammenta ai comandanti che essi rispondono personalmente di tutti gli incidenti che possono accadere ai loro yacht e ai loro equipaggi.

Sono dunque essi che dovranno accertarsi che siano state stipulate le assicurazioni necessarie per coprire tutti i rischi, ivi compresi quelli verso terzi. È competenza dei comandanti decidere in base alle capacità dell’equipaggio, alla forza del vento, allo stato del mare, alle previsioni meteorologiche ecc. se uscire o non uscire in mare e prendere parte alle prove in programma.

A seguito di una grave infrazione di comportamento o di spirito sportivo, il Comitato per le proteste (o Giuria) può escludere un concorrente dalla partecipazione alle prove successive, espellerlo dalla competizione o applicare altre sanzioni disciplinari. Ciò sarà applicato non solamente per le prove propriamente dette, ma anche per tutta la durata della manifestazione.

Il comandante è responsabile del comportamento del suo equipaggio e sanzioni possono essere contro di lui adottate, sino alla radiazione dello yacht dalla prova considerata, senza che altre sanzioni siano escluse.

Come valutiamo il valore storico delle imbarcazioni

La denominazione stessa della associazione indica un’attenzione al valore storico piuttosto che quello di età. Certamente le imbarcazioni di legno e di acciaio anteriori al 1951, quelle indicate come barche d’epoca, hanno sempre e comunque il diritto ad essere dichiarate di valore storico, e lo hanno sicuramente anche le barche considerate classiche, cioè costruite in esemplari unici fino al 1984.
Hanno valore storico le barche che hanno compiuto imprese degne di nota anche se sono recenti e appartengono a serie in vetroresina. Per le imbarcazioni di serie sono stati affinati i parametri che le rendono storiche.

Sono ammesse imbarcazioni:

  • in legno costruite in fasciame classico;
  • costruite in lamellare di legno, strip planking, fasciame incrociato, doppio fasciame, compensato marino anteriori al 1980;
  • in acciaio o alluminio il cui progetto/costruzione abbia un valore storico o rappresenti una realizzazione artigianale che dimostri conoscenza delle tecnologie progettuali e costruttive e valore culturale purché anteriori al 1975;
  • in fibra di vetro solo se appartenenti ad alcuni cantieri e progettate da alcuni progettisti che garantiscano la storicità del modello e di costruzione anteriore al 1984.

C&N, Nautor, Baltic, Hinkley, C&C, Solaris, Benello, Nordcantieri, Alpa, Comet sono un esempio di cantieri di cui apprezziamo la produzione e riconosciamo la storicità.
Sparkman&Stephens, Camper&Nicholson, Frers, Peterson, Holland, Carter, Sciarrelli, Vallicelli, Sciomachen sono fra i progettisti di imbarcazione di valore storico.
Sono ammesse le prime 5 imbarcazioni in vetroresina delle serie costruite da qualsiasi cantiere purché anteriori al 1984.
Sono ammesse imbarcazioni di altri cantieri e altri progettisti non contemplati nella lista solo su valutazione del Comitato Tecnico all’atto della richiesta di iscrizione.

Secondo la loro forma di carena, velatura e stima delle performances saranno inserite in adeguate classi in funzione delle condizioni di vento.
La manifestazione può riunire barche costruite in un arco temporale di oltre 100 anni e l’esperienza insegna che, con qualsiasi tipo di handicap, è impossibile confrontare in regata barche così diverse.
Le regate si corrono quindi in tempo reale e le barche vengono suddivise in classi di similitudine di performance in quella data condizione metereologica, valide quindi solo per ogni singola edizione del raduno.
Non è quindi possibile definire in anticipo in quante classi la flotta sarà suddivisa, né in quale classe sarà inserita ogni barca. Le classi saranno note solo alla vigilia del raduno quando sarà chiaro il quadro delle condizioni metereologiche e quindi delle performance che varie tipologie di barche potranno sviluppare.
Per cercare di riparare a ingiustizie che potrebbero evidenziarsi al cambio dell’intensità del vento rispetto a quello previsto, invitiamo i partecipanti a lanciare sfide dirette a quelle barche che, anche se inserite in classi diverse, rappresentano loro diretti avversari; i risultati di queste sfide aiutano a dare soddisfazione ai partecipanti che si sentono mal giudicati dalla classifica generale.
Per le barche d’epoca e classiche iscritte all’AIVE e munite di rating CIM è prevista una classifica in tempo corretto. Anche le imbarcazioni progettate secondo il regolamento IOR, se presenti in numero significativo, potranno essere classificate secondo gli originari compensi ORC.

Ma, vogliamo precisare che il raduno non è solo la regata. Lo scopo della nostra associazione è la salvaguardia delle barche del passato, della storia dello yachting, della progettazione, delle tradizioni nautiche.
Oltre alle prove in mare ci saranno conferenze, visite ai cantieri di restauro, incontri e allegria per tutti.