A Roma, il 21 e 22 novembre, si è tenuta la due giorni dedicata alla presentazione del Calendario Regate AIVE 2026 per Tirreno e Adriatico e alla premiazione dei Trofei del Campionato. Un appuntamento che ha riunito cantieri, addetti ai lavori e soci AIVE.
Durante la serata inaugurale, AIVE e Vele Storiche Viareggio hanno consegnato al Comandante di Nave Vespucci, Capitano di Vascello Nicasio Falica, i propri guidoni ufficiali, confermando il forte legame con la Marina Militare.
La giornata di sabato è stata dedicata al tema “Chi si occuperà delle nostre barche tra 20 anni?”, un confronto serrato fra un rappresentativo gruppo di esperti del restauro – moderato da Emiliano Parenti – sulle difficoltà nel reperire manodopera qualificata nella cantieristica tradizionale.
Vele Storiche Viareggio ha portato un contributo concreto, presentando il percorso avviato già durante il raduno VSV di ottobre, dove la formazione è stata posta al centro dell’agenda, e con la partecipazione alla tavola rotonda di Adriano Del Carlo, Massimo Pezzini e del Commodoro Chicco Zaccagni, con interventi dedicati alla creazione di un ecosistema che unisca cantieri, associazioni e istituzioni. La formazione di una filiera formativa strutturata per la vela classica è stata al centro della proposta di Michele Frova e Massimo Pezzini.
Il quadro emerso è chiaro, senza un ricambio generazionale solido e programmato, il patrimonio della vela d’epoca rischia di rimanere senza le competenze necessarie per garantirne manutenzione e restauro.
Di particolare rilievo il progetto per l’avvio di corsi regionali invernali in Versilia, elaborato dal proboviro Roberto Giacinti con il supporto del Vicepresidente Riccardo Valeriani e pensato per favorire l’ingresso dei giovani nel settore.
Vele Storiche Viareggio si conferma così un punto di riferimento nazionale nel promuovere percorsi formativi e iniziative che guardano oltre l’emergenza, con l’obiettivo di garantire continuità alle competenze che custodiscono l’eredità della vela d’epoca.
Unanime il messaggio emerso a conclusione dei lavori: le nostre signore del mare devono essere riconosciute come veri oggetti d’arte, così da restituire loro il valore culturale e storico che meritano.