Tirrenia II, ex Sappho, nasce da un progetto del grande Frederik Shepherd, un progettista che dal 1890 al 1939 disegnò 84 yachts, molti dei quali navigano ancora e mostrano le loro grandi doti di marinità, di abitabilità e di eleganza legate a buone doti velocistiche che permettono loro buoni risultati in regata. Shepherd è vissuto fino a 104 anni.
Il nome di Tirrenia II le viene attribuito da Guido Fiorentino, già presidente della sezione napoletana del Regio Yacht Club Italiano che l’acquistò nel 1924. Il Regio Yacht Club Italiano, su proposta di Fiorentino, istituì la Coppa Tirrenia destinata allo yacht che nel corso dell’anno avesse compiuto la migliore crociera. Tirrenia la vinse nel 1927 e 1928, poi tra le altre fu assegnata a Dux, Jolande e Mizar. La consuetudine terminò con il conflitto mondiale.
Dal 1992 appartiene a Gianni Loffredo, già presidente dell’Associazione Italiana Vele d’Epoca (AIVE), che la trovò nel Mar de Caraibi. Il suo restauro, uno dei primi effettuati con grande rispetto dell’originalità, fu eseguito da Ferluga e Luxich, prima che fondassero il Cantiere Alto Adriatico a Monfalcone sotto la supervisione di Carlo Sciarrelli. Dal 1993 ha navigato e partecipato a buona parte delle manifestazioni per barche d’epoca in Mediterraneo.
Dopo diversi anni a terra in riposo, la nuova armatrice di Tirrenia II ha incaricato il Cantiere Francesco Del Carlo di restaurare nuovamente la stupenda barca che, dopo un accuratissimo e prestigioso lavoro, è tornata a navigare in forma perfetta l’8 giugno 2019. A lei è stato dedicato il XV Raduno VSV che ha ospitato dopo, 80 anni dalla sua creazione, il ritorno dell’assegnazione della Coppa Tirrenia II alla barca che nell’anno in corso abbia effettuato e documentato la più interessante navigazione d’altura.