“Ho partecipato a moltissimi raduni di vele storiche ma mai ho trovato l’aria così festosa, marina e coinvolgente anche nei confronti del pubblico, che ha accettato con entusiasmo l’invito a visitare le nostre imbarcazioni. Abbiamo riso, si è parlato di mare e di legni da riverniciare. Il mare, il legno, gli ottoni ci accomunano in un’unica grande passione e poco importa se la vivi su un due alberi di venti metri o su una piccola barca di sei. Credo che l’atmosfera che abbiamo vissuto durante i nostri tre giorni a Viareggio sia quella giusta per avvicinare tanti ragazzi alle nostre belle barche e per ricevere a bordo sempre più ospiti che un domani potremo ritrovarci accanto nei futuri raduni.” Il commento di Paolo Gozzini, armatore del cutter del 1935 Ronela, riassume bene la filosofia adottata dall’Associazione Vele Storiche Viareggio nell’organizzare, in collaborazione con il Club Nautico Viareggio, il primo appuntamento versiliano per imbarcazioni d’epoca, classiche e tradizionali.

Benvenuti a bordo
Dal 21 al 23 ottobre le banchine del porto di Viareggio hanno ospitato 32 imbarcazioni, armatori, equipaggi, specialisti del restauro, appassionati e semplici curiosi in una kermesse che bene ha comunicato il fascino, lo spirito e la tradizione dello yachting d’epoca e del suo patrimonio storico e culturale. In mezzo a tanta animazione anche un pittore viareggino, che si è portato in banchina cavalletto e colori a olio e ha scelto per il suo ritratto Margarethe, un cutter del 1938. Ad ammirare le signore del mare si sono visti a Viareggio anche due rappresentanti del mondo politico, l’On. Carlo Carli, che si è battuto con successo in Parlamento affinché le barche d’epoca siano considerate e salvaguardate come beni culturali del nostro Paese, e Marco Montemagni, Assessore al coordinamento delle politiche del mare della Regione Toscana.
Grande successo ha riscosso l’iniziativa “Benvenuti a bordo”. Con disponibilità e partecipazione armatori ed equipaggi hanno accolto a bordo delle loro barche un folto pubblico di appassionati che ha raccolto con entusiasmo l’invito a conoscere meglio i segreti delle vere protagoniste del raduno: imbarcazioni di ogni ordine e misura con tanta storia e tante storie da raccontare.
La sede del Club Nautico Versilia ha ospitato un fitto programma di eventi, tutti molto seguiti tanto dai partecipanti al raduno che dal pubblico viareggino: la mostra fotografica Vele, di Francesco Rastrelli, quella degli acquerelli a soggetto marino di Miguel Beltran Soengas e quella dei quadri di Fausto Tessi, la presentazione del libro Oltre l’Orizzonte della navigatrice elbana Laura Zolo e la vendita della cartolina dedicata all’evento con lo speciale annullo postale emesso dalle Poste Italiane in occasione del Raduno. Tra assi, pialle, colle, vernici e tavolacci, l’affascinante scenario da archeologia industriale dei Cantieri del Carlo ha ospitato il sabato la cena che ha festeggiato gli equipaggi e sottolineato il ruolo di tutti gli artigiani della tradizione cantieristica viareggina e italiana nella conservazione e salvaguardia del patrimonio storico che queste barche rappresentano. Un brindisi speciale ha festeggiato una di loro – il Tesse – che in occasione del raduno è tornata in mare dopo un accurato restauro.

La parata e la regata
Nella giornata di sabato le imbarcazioni hanno dato vita a una parata che le ha portate a virare una boa davanti al pontile di Forte dei Marmi per far poi ritorno a Viareggio su percorso libero. A precedere la flotta il Red, lo splendido motoryacht di 24 mt disegnato da Bain nel 1947 e riportato all’antico splendore da un sapiente lavoro di restauro guidato dal Presidente della Riva Historical Society Piero Maria Gibellini, e il Sea Prince, elegante ketch di 23,50 mt costruito nel 1953 da Abeking & Rasmussen su disegno di Philip Rhodes. Poi via via tutte le partecipanti al raduno. Tra queste, racer di razza di ogni tempo come Magda XIII, progetto di Johan Anker del 1937, Al Na’ir III, stella tra i I classe R.O.R.C. degli anni ’60, Ilda, progettata da Beppe Croce nel 1947, Violetta VI, pluridecorato 5.50 S.I. di Giulio Cesare Carcano, progettista per la Moto Guzzi di motociclette mitiche come il Falcone e la V7, che ha disegnato 5.50 che hanno fatto la storia di questa classe. Ma anche barche nate per la crociera come Mopi, varata nel ’53 da Dante Ceschina, Tesse, disegnata da Laurent Giles nel ’65 o la più aggressiva Union, progetto di Fredrik Shepherd del ’35, che per partecipare al raduno ha preso una pausa dai lavori di restauro. Accanto a queste, barche come il Presque Isle, realizzata negli Stati Uniti intorno agli anni ’60 su disegni di Louis F. Herreshoff, il Capitan Lipari, costruita nel dopoguerra nei Cantieri di Recco e per molti anni barca scuola dell’Istituto Nautico di Carloforte, e il Nordlys, la decana del raduno, varata nel 1915 e nata come imbarcazione di salvataggio nel Mare del Nord da un progetto di Colin Archer nel 1893.
La domenica la lunga attesa del vento ha ritardato la partenza della regata, che ha preso il via solo poco dopo le 14.00, al primo avviso di aria superiore ai 4 nodi. Il comitato di regata ha dovuto limitarne la durata e semplificarne il percorso, che si è svolto lungo un lato di gran lasco-poppa. Magda XIII si è aggiudicata il primo posto nella classifica overall dopo un’agguerrita sfida con Al Na’ir III, che si è piazzata seconda seguita da Violetta VI. Buona la prestazione di Presque Isle che, senza vele da poppa, è arrivata prima tra gli armamenti aurici. Ad animare la regata cinque combattutissime sfide dirette, dichiarate dagli armatori prima della partenza: due sono state vinte da Jalea, un Sangermani del ’49, le altre da Presque Isle, Magda XIII e Ilda.
Ha partecipato alla regata anche Giovanni Arrivabene, uno dei più apprezzati timonieri del circuito delle barche d’epoca e di tradizione, che a Viareggio ha portato tra le vecchie signore protagoniste del raduno anche il vento della tecnologia. “Ho montato in via sperimentale su alcune imbarcazioni il sistema di posizionamento Seaweb, costituito da un’antenna con un dispositivo dotato di GPS e trasmettitore, il tutto della dimensione di un marsupio. I dati – ci ha spiegato Arrivabene – vengono elaborati da un server che pubblica su Internet (www.seaweb.sh) il tracking e le performances di ogni barca. Già adottato dalle classi Wally e Spirit of Tradition, permette così di creare una banca dati con le reali prestazioni di ogni imbarcazione, permettendo di analizzare, dopo una serie di regate, i risultati delle formule che generano i tempi compensati. Così facendo si può arrivare ad attribuire dei rating basati su performance reali. Si è voluto iniziare con il 1° Raduno Vele Storiche Viareggio per portare un tocco di novità ed impegnarci a studiare ed implementare un sistema di handicap consono a questo tipo di imbarcazioni. E’ curioso come alla fine della regata gli skipper confrontavano le prestazioni di Violetta VI (non dotata di strumenti di bordo) con quelle di Magda XIII, notando che con 4/5 nodi di vento in andatura di poppa mantenevano stesso angolo e stessa velocità. Da parte mia ho avuto la fortuna di regatare su Magda che, nonostante o forse grazie ad un ricco buffet, ha tagliato per prima la linea di arrivo dopo un combattuto ingaggio con Al Na’ir III, senza dubbio la barca più agguerrita e blasonata della flotta”.

La premiazione
Una giuria nominata dall’Associazione – composta da Stefano Rossi (ingegnere navale e consigliere VSV), Comm. Federico Landucci (Presidente Club Nautico Versilia), Com.te Paolo Saccenti (Comandante di Fregata della Marina Militare Italiana), Francesco Rastrelli (fotografo), Carlo Battaiotto (skipper, maestro d’ascia e restauratore) – ha assegnato i premi offerti dalla Jibeset alle imbarcazioni che meglio hanno saputo valorizzare e comunicare il proprio patrimonio storico e culturale.
I premi sono stati attribuiti a:
Al Na’ir III, un racer progettato nel 1963 da Sparkman & Stephens che dagli anni ‘60 fino ad oggi ha collezionato un incredibile numero di vittorie in regata, per il più alto valore storico e progettuale.
Violetta VI, il celebre 5.50 S.I. progettato nel 1964 da Giulio Cesare Carcano che corre ancora con le sue vele originali, per il maggiore spirito di tradizione e la migliore conservazione di dettagli originali.
Tesse, un progetto di Laurent Giles del 1965, per la più approfondita documentazione storica.
Capitan Lipari, varato nel 1947 dai Cantieri di Recco e negli anni ’60 barca scuola dell’Istituto Nautico di Carloforte, per la storia più avventurosa.
Il Trofeo Fair Play Cup Euro Sailer Yacht è stato consegnato da Alessandro Pardini, titolare del Cantiere Euro Sailer, al Sea Prince per l’impeccabile senso dell’accoglienza dimostrato nel corso del raduno, tanto in banchina che in mare.

I premi offerti dalla Armand Nicolet sono stati consegnati a:
Magda XIII – prima nella classifica overall
Nellie – ultima nella classifica overall
Nordlys – la barca più anziana tra le iscritte al raduno, che festeggia quest’anno il suo 90° compleanno.

Il Presidente dell’Associazione Vele Storiche Viareggio ha consegnato una targa ricordo del 1° Raduno e una bottiglia di vino offerto dalla Cantina Beato Bartolomeo a tutti i partecipanti, al Comandante di Fregata Massimo Tomei, Comandante in seconda della Capitaneria di Porto di Viareggio, e al Comm. Federico Landucci, Presidente del Club Nautico Versilia.
Ringraziamenti e targhe ricordo anche a tutte le aziende che hanno supportato la manifestazione: Armand Nicolet, Armare, Cantina Beato Bartolomeo, Cantina di Soffiano, Cassa di Risparmio di Lucca, Danomar Caffè, Jibeset, Marine Store, Oleodinamica Giannini, Torrefazione New York, Veleria Zadro.

Pin It on Pinterest

Share This