Posillipo III

Cantiere di costruzione
Louis Plojoux • Corsier-Port, Svizzera
Progettista
Henri Copponex
Anno di progetto
1958
Anno di varo
1959
Armamento
Sloop
Classe
5.50 Metri S.I.
Materiale scafo
Legno di cedro
Materiale albero e boma
Alluminio
Anno ultimo restauro
2016
Cantiere ultimo restauro
Cantiere Ernesto Riva • Maslianico (CO)
Bandiera
Italia
Lunghezza fuori tutto (m)
9,44
Lunghezza in coperta (m)
9,44
Lunghezza al galleggiamento (m)
7,25
Larghezza massima (m)
1,90
Immersione (m)
1,32
Dislocamento (kg)
1.830,00
Superficie velica (mq)
28,00
Club o associazione di appartenenza
ASDEC
Commissionato dal Circolo Nautico Posillipo per ingrandire la flotta dei 5.5 m S.I. presenti nel Golfo di Napoli in vista delle regate olimpiche dell’anno successivo, Posillipo III viene ordinato nel 1958 a Henri Copponex e la costruzione affidata ancora una volta a Louis Plojoux del Cantiere ginevrino di Corsier-Port.
Posillipo III debutta nel marzo del 1959 battendo con facilità Nila III (ex Twins VIII) e poco dopo avendo la meglio anche di Dalgra III di ritorno dai successi della Coppa d’Italia, entrambi del Circolo del Remo e della Vela Italia. Ma una rondine non fa primavera e agli appuntamenti più importanti Posillipo III non brilla, per mancanza di preparazione e di equipaggio.
Nelle regate di Genova con Renato Cosentino al timone, si conferma barca ottima centrando piazzamenti di alta classifica in ogni regata e entrando nel lotto dei ‘papabili’ per l’olimpiade napoletana. A conferma di ciò fu scelta per difendere a Cannes i colori azzurri nella Coppa Giovannelli dove però dovrà arrendersi al superbo svizzero Ylliam XIV. Restava la Settimana di Napoli per la selezione in cui Cosentino poteva, da timoniere locale, dare una chance di qualificazione a Posillipo. I suoi piazzamenti furono buoni ma non eccellenti e lo scafo scelto per l’Italia fu il più costante Voloira II.
Per Posillipo III però non sfumò l’appuntamento olimpico perché fu scelto dalla squadra spagnola come scafo per il proprio equipaggio formato da Eusebio Bertrand Battlo, Jorge Marti Lluma e Juan Antonio Rague Giro. Posillipo III, ‘vestito’ col numero velico E-1, ottenne il 13° posto su 19 partenti, un risultato più che discreto per una squadra debuttante nella classe.
Dopo le Olimpiadi, torna al C.N. Posillipo e continua a regatare nelle acque partenopee. Il 10 maggio 1961 cambia nome in Nennella II e l’anno seguente vince, pur con una partecipazione ridotta, la Coppa del Re.
Sparisce dalle cronache dopo il 1963 per poi ricomparire col nome originale alla fine degli anni ’90 di proprietà di Claudio Governale che la mantiene in alto Adriatico fino al 2014.
Oggi è di Vittorio Pozzo, socio Storico e Consigliere ASDEC, che l’ha sottoposta ad un accurato restauro presso il Cantiere Ernesto Riva sul Lago di Como. Oltra a albero e boma d'alluminio Proctor d'epoca che vengono utilizzati in regata, la barca dispone di albero, boma e tangone originali in legno.
(da i "5.5 Metri Stazza Internazionale" di Andrea Rossi, Guido Tommasi Editore)