Voluta dall’armatore Jacques de Wally per difendere i colori della Francia all’Admiral’s Cup del ’77, Emeraude riscattò quell’anno la prestazione non troppo brillante della squadra francese arrivando seconda in tempo reale tra le concorrenti all’Admiral’s alla mitica Fastnet Race. All’epoca alle imbarcazioni progettate per correre l’Admiral’s Cup si chiedeva velocità ma anche la capacità di fronteggiare le asperità della sua prova d’altura che portava le concorrenti ad affrontare la navigazione in atlantico. Ed è nella ricerca di equilibrio tra questi due requisiti che German Frers ha progettato questo scafo d’alluminio I classe IOR – costruito in Olanda nel celebre cantiere Royal Huisman -caratterizzato da baglio stretto ed estremità slanciate e un piano di coperta flush deck con due pozzetti.
Dopo aver vinto la Settimana delle Bocche del 1979 con quattro primi su quattro regate e rappresentato la Francia anche alla Sardinia Cup dell’80, l’imbarcazione – molto maneggevole anche in equipaggio ridotto – si è progressivamente avviata verso un’attività più croceristica passando nel 1986 nelle mani del suo secondo armatore, il fiorentino Sergio Doni.
Nel 1997 è stata acquistata, mentre iniziava a scivolare in un progressivo stato di abbandono, dall’attuale proprietario Vittorio Cavazzana, che ne ha subito riconosciuto le caratteristiche di cavallo di razza. Dopo averla utilizzata in un primo tempo soprattutto per piacevoli crociere in Grecia, Cavazzana è stato conquistato dalla velocità dell’imbarcazione e sotto il guidone dello Yacht Club Adriaco di Trieste ha partecipato a tutte le classiche dell’alto Adriatico, Barcolana e Campionato Invernale di Chioggia in testa, e aggiudicandosi la Pesaro-Rovigno, diventata una classica d’altura dell’Adriatico, battendo in tempo reale racer di ultimissima generazione. Per la stagione di regate Cavazzana coinvolge in media una quarantina di amici velisti che si alternano a bordo; di questi almeno sei/sette sono sempre presenti, sempre in clima di grande passione e divertimento.
Tra il 2003 e il 2004 Emeraude ha subito una radicale revisione, senza rivelare problemi di corrosione degni di nota. Il ponte e tutte le sue attrezzature, sono stati interamente smontati e revisionati. Poi tutto è stato rimontato come da assetto originale e tutte le attrezzature – il piano di coperta dispone di un winch per ogni manovra – e l’albero Stern a tre crocette, sono quelle originali.
Velocissima in ogni andatura con un vento reale di 10 nodi, la barca ha dimostrato negli anni ottime caratteristiche di robustezza grazie a una pinna d’alluminio contente la zavorra integrata strutturalmente allo scafo.
Al comando del suo armatore e portata da un valente equipaggio costituito al 100% da non professionisti, Emeraude si è avviata così verso il suo 30° compleanno inanellando successi in Adriatico e in tutto il Mediterraneo.
Nel 2005 ha vinto la Settimana Velica di Trieste nella classe ORC Club e nel 2006 e 2007 è stata vincitrice assoluta tra le barche Classiche del Campionato del Mediterraneo Panerai Classic Challenge, costituito da cinque serie di regate costiere e da tre prove d’altura.