A dispetto di previsioni meteo non incoraggianti, una quarantina di imbarcazioni si sono date appuntamento dal 20 al 22 ottobre ai piedi delle Alpi Apuane per il II Raduno Vele Storiche Viareggio, organizzato in collaborazione con il Club Nautico Versilia con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Lucca e Comune di Viareggio e con la partecipazione della Guardia Costiera.

In mare
Una pioggia persistente e l’assenza di vento hanno costretto il Comitato di regata ad annullare la prova prevista per la giornata di sabato, ma gli organizzatori hanno poi aderito volentieri all’iniziativa di un gruppo di barche che, capitanate dal cutter aurico Lulworth, hanno comunque voluto approfittare di una schiarita pomeridiana e di un piacevole vento da terra per andare a incrociare le prue a largo. Per un vero e proprio confronto amichevole tra le boe è stato così necessario aspettare la regata di domenica – in tempo reale, con un’unica partenza, lungo un percorso di 10,5 miglia – che, come da tradizione VSV, è stata animata da sfide dirette con premi messi in palio dagli stessi equipaggi, con una formula che consente di esercitare la propria combattività scegliendo liberamente gli avversari sulla base di propri criteri di affinità. Le dieci sfide lanciate in questa edizione del Raduno hanno visto il successo di Hera, che ne ha vinte due, e di Kipawa, Vampa, Strale, Capitan Lipari, Dedalo, Tesse, Rainbow e Miranda III.
Molto combattuta, la regata ha inoltre permesso a equipaggi, pubblico e addetti ai lavori di valutare e mettere in relazione performance di imbarcazioni con storie, impostazioni progettuali ed età molto diverse tra loro. E non sono mancate sorprese interessanti.
Vampa, sloop di 11,80 m progettato da Giulio Cesare Carcano e costruito nel 1968 dal Cantiere di Donoratico, è stata l’unica delle barche piccole che, nonostante il progressivo calo di vento, è riuscita a completare il percorso nel tempo limite precedendo molte barche più grandi e teoricamente più veloci.
Rainbow, il potente C&C 61’ che ha compiuto otto traversate atlantiche oltre a navigazioni e regate in tutto il Mediterraneo e vanta un record sulla New York–Bermuda e sulla Rimini-Corfù-Rimini, si è imposto nel gruppo delle imbarcazioni storiche più moderne; sempre in questo contesto Strale, per la sua linea inusuale più noto tra i regatanti come “il Vermo de Rimini”, ha avuto la meglio sul suo rivale abituale Emeraude; agguerrita barca da regata progettata da German Frers per l’armatore francese De Wailly a metà degli anni ’70, vincitrice, con un equipaggio amatoriale condotto dal nuovo armatore italiano, del circuito CIM-Trofeo Panerai 2006 per la classe Imbarcazioni Classiche. Su tutte si è imposto l’appassionante duello tra due norvegesi classe 1938 disegnate da progettisti soci ma accanitissimi rivali, Magda XIII di Johan Anker e Kipawa di Christian Jensen. Per tutta la regata questi magnifici levrieri hanno sbaragliato l’intera flotta, e in particolare il gruppo degli altri racer ben più più moderni, con un duello che si è protratto fin sulla linea di traguardo e che ha visto Kipawa aggiudicarsi il primo posto assoluto della regata.

Cantieri aperti
Nei cantieri viareggini, venerdì pomeriggio pubblico ed equipaggi sono stati invitati ad osservare da vicino i maestri d’ascia impegnati in lavori di restauro di imbarcazioni storiche. Nei Cantieri Pezzini l’architetto Rodolfo Foschi ha illustrato la tecnica dello strip planking mentre Attilio e Massimo Pezzini hanno mostrato i lavori in corso su Ganbare, one tonner disegnato da Doug Peterson nel 1973, e i risultati dei restauri eseguiti sul folkboat Pinocchio e sul 5,5 M S.I. Violetta. Ai Cantieri Del Carlo è stato ammirato l’impressionante albero di 32 m costruito per il cutter Patience, un C&N del1931 e il restauro di Union uno scafo di Shepherd del 1935. Giuseppe e Francesco Tomei hanno invece aperto le porte del loro impressionante archivio storico intrattenendo il gruppo con aneddoti di vita marinara a bordo delle antiche navi a vela viareggine che percorrevano gli oceani.

In banchina
I locali del Club Nautico Versilia hanno ospitato la mostra fotografica di James R. Taylor e quella di acquerelli con soggetto marino di Emanuela Tenti. La presentazione del volume Vintage Sailing Yachts del Comandante Flavio Serafini è stata anche occasione per il professore Leontino Battistin dell’Università di Padova – navigante, noto yachtsman e rappresentante dello Yacht Club Adriaco di Trieste – per ricordare il progettista Carlo Sciarrelli, recentemente scomparso. Un breve discorso, immagini video e fotografie hanno tracciato in modo commovente e amichevole la sua indimenticabile figura di progettista e uomo di mare, patrimonio significativo per la storia dello yachting italiano e internazionale.
Nella serata di sabato 21, affascinanate l’atmosfera della cena allestita in uno dei capannoni del Cantieri Francesco Del Carlo: tra il profumo di resine di legni esotici e strumenti di lavoro dei maestri d’ascia, tutti i partecipanti al raduno hanno festeggiato i compleanni – per un totale di 200 anni! – di tre delle barche presenti all’appuntamento viareggino. 60 candeline per Ilda, il cutter Marconi progettato e costruito dai Cantieri di Recco nel 1946, e per Estella, ketch Marconi costruito nello stesso anno dai cantieri Lino Puia di Pola su progetto di Rikus van de Stadt. Mentre sono 80 gli anni che separano dal suo varo nelle acque norvegesi Margaret, l’8 M S.I. progettato e costruito da Anker & Jensen per l’olimpionico Sir Ernest Rooney.
A sottolineare l’interesse crescente delle istituzioni nei confronti delle imbarcazioni storiche e d’epoca, durante le giornate del Raduno si sono uniti al pubblico che affollava le banchine gli assessori Pulzone e Rossi del Comune di Viareggio e l’assessore Bertolucci della Regione Toscana
Importante la partecipazione del pubblico versiliano. Molto visitato lo stand dell’ufficio filatelico allestito davanti al Club Nautico Versilia dove è stato possibile acquitare le cartoline della manifestazione con l’annullo che le Poste Italiane hanno emesso per l’occasione. Sul ponte di Iduna si è svolto un duello da tolda alla sciabola che ha riprodotto un combattimento di fine ‘800, quando i contendenti si battevano per “la vittoria o una dignitosa sconfitta”.

I premi
Il Trofeo Vele Storiche Viareggio è stato assegnato a Rondine II – una tra le prime imbarcazioni a prendere parte con regolarità sin dai loro esordi alle manifestazioni per vele d’epoca – per la dedizione dedicatagli nel tempo dal suo armatore.

Il Premio Sestante, messo in palio da Roberto Boschi dell’Azimut Investimenti, è andato a Rainbow per aver percorso negli ultimi quindici anni, al comando di Paolo Sanna e sempre con lo stesso equipaggio, un impressionante numero di miglia con velocità e sicurezza.
Il Premio Mopi è stato consegnato all’armatore di Melisande – progettata e costruita da Westmacott nel 1928, perfetto esempio dello spirito di progettazione e costruzione inglese del suo tempo – per aver prodotto a una giuria di esperti la più ampia e dettagliata documentazione storica della propria barca.
Il trofeo Fair Play Cup Euro Sailer Yacht ha premiato il Team Lulworth per la straordinaria disponibilità e il grande senso di accoglienza che gli equipaggi di Iduna e Lulworth hanno dimostrato nei confronti dei numerosi ospiti del raduno.
I migliori in classifica per le rispettive tipologie di barche – Kipawa, Rainbow e Vampa – hanno ricevuto i premi in cachemire offerti dalla Jibeset.
Al primo assoluto Kipawa il Comandante Flavio Serafini ha offerto una copia con dedica del volume Vintage Sailing Yachts.
I premi per le sfide dirette sono stati messi in palio direttamente da armatori e equipaggi.
Tutte le imbarcazioni hanno infine ricevuto una targa commemorativa del raduno.

Il II Raduno Vele Storiche Viareggio è stato realizzato con il sostegno di Armare, Cassa di Risparmio di Lucca, La Cantina di Soffiano, Danomar, Emporio Coloniale, Jibeset, Marchesi de’ Frescobaldi, Miele, Caffè New York, Oleodinamica Giannini, Robero Boschi /Azimut Investimenti, Zadro.

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