di Giuseppe e Francesca Marino, con i piccoli velisti Michele e Sveva e Marco Buonanni, braccio destro e sinistro del Bufeo

Dal diario di bordo di Bufeo Blanco, 2011

Cominciamo dalla fine…

Le tappe settembrine della nostra navigazione estiva sono quelle che hanno riservato più emozioni: dall’arcipelago della Maddalena, a Porto Rotondo a fare da spettatori per il Trofeo Panerai di Vele d’Epoca, a Porto Cervo a vedere sfrecciare gli ultramoderni ed inarrivabili (in tutti i sensi..) Maxi, alla Corsica disabitata di Macinaggio e Centuri, fino a casa, attraverso la Capraia.

Ma ora l’inizio del diario di bordo: quando concili divertimento, sport, natura, avventura, famiglia, relax e scoperta di posti nuovi credo che si possa parlare della vacanza perfetta, se poi lo fai a bordo della tua barca allora e’ la sublimazione dei desideri. Bufeo Blanco, Sangermani di 52 piedi del 1963, anche quest’anno, mollati definitivamente gli ormeggi delle Grazie a fine inverno, dopo alcuni mesi di manutenzione straordinaria in cantiere a Viareggio, è partita per il suo viaggio estivo che ci ha portati a conoscere le coste spagnole e le Isole Baleari.

Motore dell’itinerario di quest’anno è stato, da un lato il desiderio di partecipare al Trofeo di Vela Classica Puig di Barcellona e poi alle regate della Copa del Rey Classica di Mahon a Minorca e dall’altro accompagnare per un pò una barca “amica” che si dirige verso Gibilterra per partecipare alla ARC, regata oceanica che parte a novembre da Gran Canaria. L’esperienza più forte è stata sicuramente il Golfo del Leone i cui venti hanno soffiato come nella migliore tradizione di quel mare costringendoci anche ad una lunga sosta sulle coste della Provenza che ci ha regalato ricche mangiate di ostriche.

Proseguendo la nostra navigazione la sosta a Marsiglia è stata una bella scoperta. Una città dai palazzi eleganti e dal porto ampio e ricco di storia immerso nei sapori e nei profumi tipici del nord africa. Strade di mercati di spezie colorate dai profumi intensi, gente magrebina ovunque affolla le vie della parte vecchia che si inseguono in un alternarsi di bancarelle di frutta, verdura, olive e frutta secca, il tutto condito di tanta allegria che solo le urla promozionali del venditore di albicocche secche puo’ tentare mentre intona una litania dai ritmi arabeggianti. C’è colore, c’è sporcizia, c’è vita, c’è integrazione, c’è tolleranza, c’è umanita’ che convive e che produce.

Poi c’è anche un mare dorato al tramonto che si spegne sulle mura dei bastioni all’imboccatura del porto, ci sono i calanchi, scogli di un bianco abbagliante che si immergono in azzurro intenso. C’è tanta gente, tanti giovani, tanta vita.

Poi l’arrivo a Barcellona è maestoso. Accolti al Real Club Nautico, il nome rispecchia le aspettative, il posto è bellissimo e siamo in pieno centro della città, al Mare Magnum, il calore e l’allegria spagnola si presentano subito dando alla manifestazione un tocco di eleganza e divertimento indiscutibili. Graditi ospiti per tutto il mese di luglio (quando mai una generosità del genere si è vista finora nei Circoli italiani…), in rappresentanza della vela italiana insieme a Patience, si approfitta per tirare la barca a lucido, prepararla per la battaglia e visitare la città in lungo e largo. Di questa esperienza ricorderemo un’onorevole quinto posto su venti barche di classe tutte bellissime, agguerritissime e competitive (quelle spagnole a causa dei rating quanto meno discutibili..), i gin tonic a base di Bombay Sapphire e le cene alla Barceloneta.

Ripresa sobrietà e freschezza, la nostra prua dirige verso le Baleari dove anche il resto della famiglia si ricongiunge e dopo qualche giorno ancora di tempo instabile cominciamo a godere del divertimento che solo due isole come Ibiza e Formentera possono offrire. Dai mitici locali Blue Marlin e Pacha per i più mondani, dalle spiagge caraibiche di Espalmador e Tango per i più naturalisti, alle coste verticali del nord di Ibiza trascorriamo le nostre giornate cercando di farsi spazio tra le barche di ogni specie e dimensione, tra vip e aspiranti tali, registriamo una paesaggio d’incanto in un contesto a cui non eravamo abituati venendo da anni di crociere in Grecia e dintorni dove la tranquillità è garantita. Arrivando a Formentera sicuramente non ci si sente soli!!!

Le cose migliorano molto quando ci spostiamo a Maiorca dove ci attende una città che ci ricorda Montecarlo per bellezza e per qualità di barche, Palma de Maiorca. Un’architettura sontuosa, una citta’ importante, elegante, con viali alberati e negozi lussuosi. L’isola è grande, la visitiamo con un’auto e scopriamo che è bellissima. A tratti sembra di essere in Toscana, è piena di case, di ville, di casali costruiti con pietra a vista e tetti con i coppi color ambra a cui fanno ombra ulivi secolari, cipressi e pini marini. Tutto a picco sul mare. Una costa vertiginosa e mozzafiato ci regala dei ricordi e delle sensazioni che ci fanno dimenticare il caos delle mondane Ibiza e Formentera.

Ancora diversa ci appare Minorca, forse a nostro avviso la più bella, con i suoi fiordi profondi che inaspettatamente ci aprono nuovi scorci. E’ qualcosa mai vista e lo sa anche Capitan Lipari che troviamo a Ciutadela, il nostro primo porto… un fiordo! Una cittadina carina dove tutti indossano le tipiche scarpe locali, le minorchine, ne facciamo incetta per parenti e amici. Il cibo lascia un pò a desiderare tanto quanto il servizio, lento e disorganizzato un pò in tutte le isole. Ma per fortuna che la traina e la pesca subacquea ci ha concesso qualche buon crudo, sughi di cernia e occhiate al forno.

Dopo avere costeggiato il lato nord, la nostra ultima tappa è Mahon dove arriviamo nello stupore: Un fiordo lunghissimo! Trofeo Panerai Classic, organizzazione perfetta, barche tirate a lucido, a partire da Hispania che rappresenta la Corona di Spagna, ma che sfortunatamente spezza l’albero il primo giorno di regate ed è costretta al ritiro, fino a Creole che guardava la competizione a distanza di sicurezza. Con una condizione meteo che non consente a Bufeo Blanco di esprimersi al meglio (l’ultimo giorno, onde di maestrale paurosamente alte!) abbiamo fatto il tifo per la bella flotta di navi scuola della nostra Marina Militare, rappresentata egregiamente da Stella Polare, Caroly, Corsaro II e Capricia (quest’ultima abbiamo avuto la soddisfazione di lasciarcela dietro..). Tutto sembra finire, in realtà doveva appena cominciare, come si detto all’inizio del nostro diario di bordo!!

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